Nella cybersecurity, bisogna sempre essere pronti a tutto. Già, tutto. Un minimo errore nel codice può indebolire la sicurezza di un’applicazione. Un dipendente troppo stanco potrebbe rivelare per sbaglio qualche informazione di troppo in una chiamata. Anche se può sembrare impossibile, in realtà puoi prepararti a praticamente tutto. Il Threat Modeling, che consiste in diverse metodologie di valutazione del rischio, può aiutarti a identificare le minacce e a trovare modi per affrontarle in modo efficiente.
Continua a leggere la nostra guida completa al Threat Modeling per scoprire in cosa consiste, quali sono i vantaggi, quali sono le metodologie principali, come puoi implementarlo nella tua azienda e molto altro!
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Cos’è il Threat Modeling?
Il termine Threat Modeling indica il processo di utilizzo di scenari ipotetici, diagrammi di sistema e test per contribuire a proteggere sistemi e dati. Identificando le vulnerabilità, contribuendo alla valutazione dei rischi e suggerendo azioni correttive, il Threat Modeling aiuta a migliorare la cybersecurity e la fiducia nei sistemi aziendali essenziali.
Il Threat Modeling però ha applicazioni che vanno oltre la cybersecurity. Nel senso più basilare infatti, può significare anche elencare minacce che possono interrompere i processi aziendali, come terremoti, alluvioni o furti, e trovare modi per contrastare o mitigare queste minacce.
Vantaggi del Threat Modeling
Il Threat Modeling è un approccio semplice ed efficace per migliorare la sicurezza, ma considerando che i suoi vantaggi possono dipendere da circostanze individuali, potrebbe non essere il miglior metodo di valutazione del rischio per la tua azienda. Tuttavia, alcuni dei suoi benefici sono universali e si applicano a imprese di tutti i settori e dimensioni.
Vediamo nel dettaglio quali sono alcuni dei vantaggi principali di questo processo di identificazione delle minacce:
Efficienza
Il processo di Threat Modeling richiede l’input di molti responsabili, ma quando fatto correttamente, invita alla collaborazione. Di conseguenza, la valutazione e la priorizzazione del rischio possono essere eseguite molto più velocemente rispetto ad altri metodi. Inoltre, grazie alla sua semplicità, puoi controllare e risolvere vari problemi prima che possano riuscire a provocare dei danni.
Una visione d’insieme dei rischi aziendali
Il Threat Modeling include la valutazione dei possibili rischi e la priorità degli asset, quindi fornisce una panoramica dell’intera organizzazione e dei suoi partner, e aiuta a valutare i rischi associati alla tua attività e a creare soluzioni specifiche per la tua situazione.
Conformità più semplice
Molti settori hanno requisiti normativi specifici relativi alla sicurezza e alla privacy, come il GDPR e l’HIPAA. Applicando le metodologie di questo processo, le organizzazioni possono identificare e affrontare rischi specifici come le violazioni dei dati.
Miglior sicurezza
Il Threat Modeling aiuta a costruire applicazioni più sicure. Ti consente di progettare una strategia di sicurezza personalizzata, adatta unicamente al tuo prodotto invece di fare affidamento su misure di sicurezza generiche. Identificando potenziali vulnerabilità e prevenendo errori di codice, puoi proteggere la tua applicazione da potenziali attacchi, ottenendo quindi un prodotto più robusto.
Risparmio sui costi
L’identificazione precoce delle minacce alla sicurezza in fase di sviluppo può portare a un notevole risparmio sui costi. Essendo proattivi nella gestione dei rischi, puoi evitare le costose conseguenze delle violazioni della sicurezza, le implicazioni legali e i danni alla reputazione che possono derivare da vulnerabilità di sicurezza ignorate.
Come funziona il Threat Modeling?
Come vedrai, il Threat Modeling è molto versatile, perché consiste in diverse metodologie. Ma in poche parole, elenchi i tuoi asset, identifichi le minacce e trovi le soluzioni.
Come funziona il Threat Modeling:
- Identifica l’ambito. La sicurezza è incredibilmente complessa, quindi determina quanto vuoi andare a fondo nell’architettura di sicurezza dell’organizzazione. Se stai appena iniziando con il threat modeling, potrebbe essere meglio non complicare troppo le cose.
- Identifica gli asset. Elenca gli asset nell’ambito che desideri proteggere. Questi possono essere software, hardware e proprietà intellettuali.
- Identifica le potenziali minacce. Riunisci i vari responsabili che possono aiutare a svolgere sessioni di brainstorming e identificare minacce potenziali come hacker, dipendenti a rischio, disastri naturali o guasti tecnici.
- Trova le vulnerabilità. Rilevare le minacce probabilmente ti darà molte risposte su quali aree all’interno del sistema e del suo design dovresti rafforzare per proteggere i tuoi asset.
- Valuta i rischi. Pensare ai rischi potrebbe non essere piacevole, ma esaminare le casistiche peggiori è un esercizio prezioso nella valutazione della probabilità e dell’impatto potenziale di ogni minaccia che potrebbe danneggiare la tua attività. Rispondere onestamente a queste domande difficili ti aiuterà a dare priorità alle vulnerabilità da affrontare.
- Mitiga i rischi. Sviluppa strategie di mitigazione e controlli per affrontare i rischi identificati. Questo può comportare l’implementazione di controlli di sicurezza, il miglioramento del design del sistema, l’aggiunta di meccanismi di autenticazione, l’applicazione della crittografia o l’istituzione di piani di risposta agli incidenti.
- Conferma e affina. Continua a confermare il modello di minaccia testando e verificando l’efficacia delle mitigazioni implementate. Aggiorna regolarmente il modello man mano che il sistema si evolve o che emergono nuove minacce e vulnerabilità.
Esempi di Threat Modeling
Visto che il threat modeling è un metodo così versatile, puoi applicarlo praticamente a qualsiasi settore o attività. Ma questo significa anche che i modelli identificati per le applicazioni mobili saranno diversi da quelli per la sicurezza cloud, blockchain o delle catene di approvvigionamento.
Prendiamo ad esempio gli eCommerce. I clienti di un negozio online affidano al negozio informazioni private come password e dettagli di pagamento, quindi il proprietario dell’attività deve saperle proteggere. Utilizzando il threat modeling, prima elencherà tutti i modi in cui un hacker potrebbe irrompere, come un attacco man-in-the-middle. Quindi, dovrà identificare un piano d’azione per fermare questi attacchi, ad esempio utilizzando un buon firewall.
Il threat modeling può persino essere applicato all’ambito domestico. Le tecnologie emergenti per la smart home e i gadget IoT (Internet-of-Things), per quanto possano essere interessanti, possono aprire la rete domestica agli attacchi di hacker. Quindi, gli sviluppatori di queste tecnologie devono identificare i modi in cui qualcuno potrebbe sfruttare questi gadget e trovare soluzioni per garantire che il tuo nuovo impianto audio o la tua lampadina intelligente non indeboliscano complessivamente la sicurezza della rete wireless. Ad esempio, inviare aggiornamenti periodici per correggere i bug tempestivamente.
Le minacce più comuni identificate con il Threat Modeling
Il Threat Modeling richiede molto lavoro. Vale la pena tutto questo sforzo? Certamente. Può aiutarti a identificare un’ampia gamma di minacce al tuo sistema e alla sua architettura. Ecco alcuni esempi di minacce comuni che puoi identificare con questo processo:
- Accesso non autorizzato. Puoi identificare aree che potrebbero essere sfruttate dagli aggressori per ottenere l’accesso non autorizzato al tuo sistema e ai dati sensibili. Ad esempio, potresti scoprire che le password possono essere decifrate con attacchi di brute force o identificare un meccanismo di autenticazione debole.
- Escalation dei privilegi. Simile all’accesso non autorizzato, il threat modeling può aiutarti a rilevare dei modi in cui i metodi di autenticazione del tuo sistema possono essere manipolati.
- Ingegneria sociale. Coinvolge una serie di strategie come la creazione di una copertura convincente per ingannare la vittima designata. Il social engineering è utilizzato per ottenere informazioni sensibili, accedere ad aree riservate o manipolare la vittima per farle compromettere la sicurezza del sistema.
- Divulgazione di informazioni. Le informazioni possono essere divulgate a soggetti non autorizzati accidentalmente attraverso messaggi di errore o trasmissione di dati non sicura.
- Attacchi denial-of-service (DoS). Queste minacce mirano a interrompere la disponibilità di un sistema sovraccaricandolo con traffico eccessivo o consumo di risorse. Utilizzando il threat modeling, potresti trovare che il blocco degli IP è una soluzione adatta.
- Minacce interne. Tutte le aziende devono considerare che uno dei propri dipendenti o collaboratori potrebbe danneggiare l’organizzazione, sia intenzionalmente che involontariamente.
Metodologie di Threat Modeling
Le metodologie di threat modeling variano ampiamente, quindi prenditi tutto il tempo che ti serve per trovare quella più adatta alle tue esigenze.
Carte di sicurezza
Nel 2013, Tamara Denning, Batya Friedman e Tadayoshi Kohno dell’Università di Washington hanno sviluppato un mazzo unico di carte, mirato a esplorare quattro dimensioni della sicurezza: i moventi dell’avversario, le risorse, i metodi e l’impatto umano. Questo approccio, sebbene non esaustivo, offre un modo pratico per stimolare discussioni significative sul sistema in sviluppo ed esempi specifici delle potenziali minacce.
STRIDE
STRIDE, creato da Praerit Garg e Loren Kohnfelder, è un acronimo mnemonico per aiutarti a ricordare le minacce più comuni a cui dovresti prepararti:
- Spoofing, ovvero fingere di essere qualcun altro.
- Tampering, ovvero cambiare i dati senza il consenso o all’insaputa di altri.
- Repudiation, ovvero assicurarsi di conoscere le azioni intraprese nel tuo sistema.
- Information disclosure, ovvero permettere l’accesso non autorizzato a informazioni riservate.
- Denial of service, ovvero impedire a terzi di utilizzare le tue risorse.
- Elevation of privilege, ovvero ottenere accesso non autorizzato a sistemi e risorse.
DREAD
Come STRIDE, DREAD è un altro acronimo mnemonico pensato per aiutarti a prioritizzare le minacce in base a certi criteri e assegnare loro punteggi per determinare il loro livello relativo di rischio:
- Damage (danno). Quanto sarebbe grave un attacco?
- Reproducibility (riproducibilità). Quanto è facile riprodurre l’attacco?
- Exploitability (“sfruttabilità”). Quanto lavoro è necessario per lanciare l’attacco?
- Affected users (utenti colpiti). Quante persone saranno interessate?
- Discoverability (“scopribilità”). Quanto è facile scoprire la minaccia?
Utilizzando DREAD, è possibile valutare le minacce su ciascuna delle cinque categorie, mentre la somma di tutte le valutazioni ti darà una lista organica di priorità per tutte le minacce. Ricorda però che la Microsoft ha smesso di utilizzare il modello DREAD nel 2008, perché la classificazione può essere soggettiva e inconsistente.
PASTA
PASTA, o process for attack simulation and threat analysis (processo per la simulazione di attacco e analisi della minaccia), è un approccio centrato sul rischio, composto da sette fasi:
- Definire gli obiettivi. Cosa sta cercando di realizzare la tua azienda?
- Definire l’ambito tecnico. Com’è la mappa cronologica dei tuoi obiettivi?
- Scomposizione dell’applicazione. Segmentare l’architettura dell’applicazione nei suoi artefatti distribuibili.
- Analisi delle minacce. Considerare le minacce alla sicurezza nella tua applicazione.
- Analisi delle vulnerabilità e dei punti deboli. Definire le aree da rafforzare.
- Modellazione degli attacchi. Ideare possibili scenari di attacco e valutare i risultati.
- Analisi del rischio e dell’impatto. Priorizzare le soluzioni in base ai risultati.
Kill Chain
La metodologia Kill Chain si concentra sulla prevenzione degli attacchi informatici, segmentandoli in sette fasi: ricognizione, militarizzazione, distribuzione, exploit, installazione, comando e controllo e infine azioni sugli obiettivi.
Questo metodo offre una mappa concettuale che evidenzia le varie fasi che un aggressore deve eseguire per completare un attacco, aiutandoti a comprendere e prepararti alle tattiche del criminale. Ad esempio, se sai che un attacco al tuo sistema potrebbe utilizzare il phishing, puoi prepararti formando i tuoi dipendenti.
Strumenti utilizzati nel Threat Modeling
Considerando la vasta gamma di prodotti commerciali e gratuiti a disposizione, scegliere quello giusto può sembrare impossibile. Ricorda che la maggior parte delle metodologie di Threat Modeling possono essere realizzate anche solo con un foglio di carta o una lavagna.
- Threat Modeling Tool di Microsoft. Questo strumento è un’applicazione gratuita che gli sviluppatori possono utilizzare per creare modelli di minacce. Pur essendo disponibile solo su dispositivi Windows, le sue capacità includono automazione, identificazione delle minacce, integrazione con STRIDE e diagrammi di flusso dei dati.
- ThreatModeler. Noto come il primo strumento di Threat Modeling automatizzato per le aziende, può aiutarti a costruire software in sicurezza, dal codice fino alla distribuzione, offrendo funzionalità come la gestione degli asset, le librerie delle minacce, la generazione automatizzata di report e l’integrazione con strumenti di sviluppo.
- OWASP Threat Dragon. Threat Dragon è un altro strumento di Threat Modeling open source che aiuta a mitigare potenziali rischi, ma disegna anche diagrammi permettendo di vedere più facilmente le vulnerabilità. Threat Dragon supporta CIA, STRIDE e LINDDUN ed è disponibile sia come versione desktop (Windows, macOS, Linux) che come applicazione web.
- Security Compass. SDElements di Security Compass è uno strumento di Threat Modeling basato sul web creato nel 2011. La sua Balanced Development Automation (BDA) aiuta le aziende a sviluppare applicazioni sicure automatizzando alcuni processi manuali critici ma intensivi dal punto di vista del lavoro.
- IriusRisk. IriusRisk è una piattaforma di Threat Modeling e gestione dei rischi SDL basata sul web che garantisce che la sicurezza sia integrata nel processo di sviluppo e portata fino alla produzione. Con la sua versione gratuita, IriusRisk Community Edition, è possibile utilizzare modelli per identificare rapidamente le minacce e gestire le fasi di reazione.
Best practice nel Threat Modeling
Se hai intenzione di implementare il Threat Modeling nella tua impresa, dovresti prima considerare le diverse metodologie e i modi migliori per integrarle. Qualunque sia la tua scelta, inizia il prima possibile durante la fase di sviluppo. Usare il Threat Modeling fin dall’inizio previene difficoltà future perché potrai affrontare tutte le tue preoccupazioni di sicurezza durante la fase di creazione.
Inoltre, assicurati di iniziare una sessione di Threat Modeling definendo il suo ambito e gli obiettivi. Anche se a volte una visione fuori dagli schemi può aiutarti a trovare risposte che non stavi cercando, senza limiti, le cose possono sfuggire di mano molto rapidamente. Inoltre, è incredibilmente importante coinvolgere tutti i responsabili, perché ciascuno apporta intuizioni e prospettive uniche che contribuiscono a una valutazione delle minacce più completa.
Infine, documentare ogni passaggio come le minacce identificate, le vulnerabilità e le strategie di mitigazione aiuterà a migliorare la comunicazione e ulteriori aggiornamenti. Il Threat Modeling dovrebbe essere gestito come un processo iterativo che devi eseguire regolarmente, soprattutto se sono avvenuti cambiamenti significativi nel sistema.
Threat Modeling: Domande Frequenti
Cos’è il Threat Modeling?
Il Threat Modeling è un processo proattivo utilizzato per comprendere e gestire i potenziali rischi alla sicurezza in una data infrastruttura IT o applicazione software. Durante questo processo, si identificano, classificano e priorizzano le minacce, permettendo così alle organizzazioni di implementare misure di sicurezza appropriate per mitigare i rischi.
Quali sono alcuni metodi comuni di Threat Modeling?
Ci sono vari metodi di Threat Modeling, tra cui STRIDE, DREAD, PASTA, Kill Chain, e le carte di sicurezza. Ognuno di questi metodi ha un diverso approccio per identificare e gestire le minacce, quindi la scelta del metodo giusto dipende dalla situazione specifica e dai requisiti dell’organizzazione.
Perché dovrei implementare il Threat Modeling nella mia organizzazione?
Il Threat Modeling consente alle organizzazioni di identificare potenziali minacce di sicurezza prima che si verifichino, permettendo loro di adottare misure preventive. Questo processo aiuta a ridurre i rischi per la sicurezza e a proteggere i dati sensibili, migliorando nel complesso la robustezza e l’affidabilità dei sistemi IT.
Quando dovrei iniziare il processo di Threat Modeling?
Il momento ideale per iniziare il Threat Modeling è durante la fase di progettazione del tuo sistema o applicazione. L’implementazione del Threat Modeling fin dall’inizio ti permette di individuare e affrontare eventuali problemi di sicurezza prima che si verifichino, risparmiando tempo e risorse nel lungo termine.
Quali strumenti posso utilizzare per il Threat Modeling?
Esistono diversi strumenti disponibili per il Threat Modeling, tra cui il Threat Modeling Tool di Microsoft, ThreatModeler, OWASP Threat Dragon, SDElements di Security Compass e IriusRisk. La scelta dello strumento dipende dai tuoi requisiti specifici e dalla compatibilità con la tua infrastruttura.
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