L’utilizzo delle VPN è sempre più diffuso, anche in Italia. Tuttavia, quando si parla di questi servizi, sono particolarmente frequenti due domande in particolare. Le VPN sono legali? La polizia può rintracciare la tua attività su una VPN? Quindi, in questo articolo ti spiegherò esattamente cosa può vedere la polizia mentre usi una VPN, se e come può risalire a te e in che limiti (e dove) è legale l’utilizzo delle VPN.
Le VPN offrono sicurezza online e una maggior privacy durante la navigazione e le tue altre attività online. Ma fino a che punto possono proteggerti? Vale anche se utilizzate per finalità criminali? La polizia può tracciare la tua attività VPN quando effettui acquisti online? Perché è importante il paese in cui è registrato un dato servizio VPN? Queste domande sono più che legittime e adesso risponderò subito a tutte.
Innanzitutto, precisiamo subito che la polizia non può identificare il traffico crittografato tramite VPN in tempo reale. Con un mandato può richiedere al tuo ISP (provider del servizio internet) i log di connessione e di utilizzo relativi alla tua rete. Il tuo ISP, a sua volta, può vedere che utilizzi una VPN, fornendo in caso questa informazione alle forze dell’ordine. Quindi, le informazioni che il tuo provider VPN potrebbe fornire dipendono da diversi fattori, quali la sua giurisdizione e la sua privacy policy.
Quali sono le informazioni che una VPN può fornire alla polizia?
Come accennato sopra, il traffico tramite VPN è completamente crittografato, solitamente con algoritmi di livello militare. Questo significa che è virtualmente impossibile riuscire a decodificare la tua attività online in tempo reale. Tuttavia, a seconda di quale sia il tuo provider VPN, potrebbero essere raccolte diverse informazioni, che in alcuni casi possono essere usate per identificare un utente in particolare.
Ecco le tre modalità principali di raccolta dati utilizzati dai provider VPN:
- Log di utilizzo. Sono log che includono i siti visitati e la tua attività online.
- Log di connessione. Si trattano di registri che raccolgono informazioni come gli orari di connessione, la quantità di dati utilizzati, l’indirizzo IP originale di un utente e l’indirizzo IP assegnato dalla VPN.
- No log. Alcuni provider VPN non trattengono alcun dato sulle attività dei propri utenti, tranne quelli strettamente necessari per la fatturazione e la risoluzione di problemi. Tutte le migliori VPN del [current_date format=”Y”] (come Surfshark) applicano questa politica.
Bisogna fare molta attenzione al tipo di raccolta dati utilizzato dai diversi provider VPN, anche perché alcune assicurano di non archiviare alcun log, salvo poi smentirsi nella propria privacy policy (come è successo in questo caso che ha coinvolto diverse VPN gratuite). Per questo consiglio esclusivamente VPN con una no-log policy verificata.
VPN e leggi sulla conservazione dei dati
Le leggi sulla conservazione dei dati (Data Retention) definiscono i requisiti per la raccolta e la gestione dei dati da parte delle diverse imprese per scopi legali e aziendali. Se un paese ha in essere delle leggi sulla conservazione dei dati severe, i provider VPN legalmente registrati in quella nazione devono (ovviamente) osservarle e attenersi a quanto richiesto, a prescindere da quanto possa essere dichiarato sul loro sito web.
Ad esempio, i provider VPN con sede negli Stati Uniti o in Europa non posso dichiararsi no-log. La maggior parte delle VPN a pagamento non registrano la tua attività quotidiana di navigazione, ma potrebbero raccogliere dati relativi alle tue connessioni, indirizzi IP, informazioni di sessione e banda utilizzata.
Per questo, in tutte le recensioni VPN e nei confronti che troverai su questo sito, viene sempre indicata la sede legale dei provider interessati. Non a caso, due delle migliori VPN sul mercato, NordVPN e Surfshark (leggi il confronto tra i due), hanno le proprie sedi legali rispettivamente in Panama e nelle Isole Vergini Britanniche.
La polizia può rintracciare gli acquisti online effettuati con VPN?
Non è possibile tracciare il traffico crittografato di una VPN in tempo reale. Per questo la polizia o altri enti governativi, per sapere quali siti hai visitato, devono necessariamente contattare il tuo provider internet e, successivamente, il tuo provider VPN. Come avrai capito, le informazioni che la tua VPN potrà fornire riguardo le tue attività online dipendono da alcuni fattori, come le leggi sulla conservazione dei dati in vigore e la privacy policy del provider stesso.
Per quanto riguarda lo shopping online, precisiamo subito che, a meno che non ci sia motivo di credere che tu stia commettendo qualche crimine, è difficile che alla polizia interessino i tuoi acquisti su internet.
Usare il browser Tor potrebbe attirare qualche sospetto del tuo ISP e della polizia, visto che è utilizzato per accedere al Dark Web (leggi il mio articolo dedicato a deep e dark web). Detto questo, per quanto possa sembrare “sospetto”, non è assolutamente illegale.
A questo punto, vorrei ricordati che, VPN o no, le attività illegali rimangono tali. Polizia e altri enti governativi possono usare diversi metodi per identificare un criminale, che non richiedono necessariamente di passare per il provider VPN.
Le VPN sono legali?
Le VPN sono del tutto legali nella stragrande maggioranza delle nazioni. Tuttavia, in alcuni paesi, con regimi più severi che tendono a limitare la libertà dei propri cittadini, l’uso di VPN può essere reso illegale o quanto meno limitato.
Vediamone subito alcuni:
Stato | Disponibilità VPN |
---|---|
Bielorussia | Bloccate |
Iraq | Bloccate |
Oman | Bloccate |
Turkmenistan | Bloccate |
Corea del Nord | Bloccate |
Cina | Limitate |
Iran | Limitate |
Russia | Limitate |
Turchia | Limitate |
Emirati Arabi Uniti | Limitate |
Nei paesi in cui le VPN non sono legali non è neanche possibile scaricare il client dei provider, quindi collegarcisi è praticamente impensabile. Tuttavia, in alcuni casi è possibile usufruire di “server offuscati“, che nascondono l’attività crittografata della VPN facendola passare come traffico internet normale. Anche in questo caso, sia NordVPN che Surfshark (leggi la recensione completa) offrono questa tecnologia.
VPN, polizia e legalità – Conclusioni
Per concludere, è difficile che la polizia possa rintracciare il tuo traffico mentre stai usando una VPN. Le forze dell’ordine potrebbero, con un mandato, richiedere i log di utilizzo o di connessione al provider VPN, ma se il tuo provider non è legalmente costretto a conservarli, non avrebbe nulla da offrire.
Mantenere l’anonimato assoluto online è praticamente impossibile, ma la VPN è un ottimo strumento per ottenere una maggior privacy, nascondendo il tuo indirizo IP, riducendo la quantità di pubblicità e i tentativi di hack. Tuttavia, le VPN non rendono più legali eventuali attività criminali e non andrebbero usate per questo scopo.
Che ne pensi di questo articolo sulla legalità delle VPN e sulla possibilità che il loro utilizzo venga tracciato dalla polizia? Commenta qui sotto e condividilo con i tuoi amici! Non dimenticarti di iscriverti alla newsletter di Stolas Informatica e di seguirmi su Facebook e Instagram per rimanere sempre aggiornato!
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