Ogni giorno, senza neanche rendercene conto, tramite i nostri dispositivi elettronici leggiamo e inviamo una miriade di metadati. Ma cosa sono esattamente? Quali sono le diverse tipologie di metadati che esistono? Come sono utilizzate queste informazioni? Con questa guida ai metadati scoprirai tutto quello che devi sapere, persino come nasconderli, nel caso volessi proteggere la tua privacy digitale.
I tuoi metadati forniscono tantissime informazioni personali a terze parti, come il tuo indirizzo IP, il volume di dati trasmessi in download e upload e persino i dettagli della tua connessione. Ma i metadati non hanno a che fare solo con la tua connessione internet, si trovano in praticamente qualsiasi file digitale che crei o consulti, anche senza che te ne renda conto. Quindi, vediamo subito cosa sono e come funzionano, quali tipologie di metadati esistono e quindi come nasconderli per difendere la propria privacy.
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Cosa sono i metadati?
I metadati sono informazioni su altri dati. Per semplificare, si trattano di informazioni che riassumono i dati contenuti in pagine web, file, documenti e altro. Pensa ai metadati come la descrizione dei “dati” di un file, che quindi rendono più semplice trovare e lavorare con tali istanze.
I metadati sono utili per catalogare e ordinare “librerie” di dati. Aiutano a migliorare la precisione e l’efficienza di molti processi informatici in tutto il mondo. Si trovano ovunque e sono essenziali per diversi settori, come eCommerce, sistemi informatici, servizi di streaming video e musicali, social media e siti internet.
Quali tipi di metadati esistono?
Secondo Wikipedia, esistono tre tipologie principali di metadati, ovvero:
- Descrittivi: i metadati descrittivi sono usati per identificare più facilmente, quindi anche per cercare, file o “dati” in particolare, contendendo informazioni come titolo, autore, parole chiave e tematiche.
- Strutturali: i metadati strutturali descrivono come sono stati organizzati o aggregati oggetti diversi. Ad esempio, il numero di ciascuna pagina in un libro, i capitoli, ecc…
- Amministrativi: i metadati amministrativi offrono informazioni tecniche relative alla gestione di una fonte, come il tipo di file, quando è stato creato, da chi…
Chi usa i metadati?
I metadati vengono utilizzati attivamente in tantissimi settori. All’atto pratico li utilizzi anche tu quando cerchi un file sul tuo computer senza ricordati il nome, o quando aggiungi dei tag a video o canzoni per ritrovare tutto più facilmente. In particolare però, ecco alcuni dei settori e degli ambiti che li sfruttano di più:
- Agenzie pubblicitarie digitali: grazie ai tuoi metadati di navigazione, i promotori digitali possono determinare se rientri in una particolare demografica per le pubblicità dell’azienda. I metadati sfruttati per questo scopo non rivelano tutta la tua attività, ad esempio, se visiti spesso il sito di MediaWorld o la categoria informatica di Amazon, grazie ai metadati di navigazione i promoter digitali sapranno che sei interessato all’acquisto di prodotti tecnologici, sapere perché o quali in particolare è irrilevante.
- Enti di sorveglianza/controllo: i siti a cui accedi e le app che utilizzi possono dare una buona idea delle tue tendenze e della tua ideologia. Soprattutto se visiti siti politicamente o ideologicamente espliciti.
- Design e sviluppo: se hai un catalogo di immagini, design pubblicitari, artwork o altro, grazie ai metadati puoi consultare facilmente tutti i tuoi file a seconda della posizione geografica in cui sono stati creati (pensa alle foto fatte con il telefono o la tua macchina fotografica digitale), per data, autore, dimensione o qualsiasi altro criterio che tu abbia fornito. Windows e Google hanno delle funzionalità per organizzare le foto proprio in base a tutti questi fattori.
- Motori di ricerca: i motori di ricerca non si basano esclusivamente sul testo contenuto in un determinato articolo o post. Tutti i contenuti disponibili sul web (perlomeno quelli che vogliono essere trovati) includono alcuni dati “nascosti” all’utente, ma visibili per i motori di ricerca, apposta per aiutarli a comprenderne il contenuto. In questo caso troviamo informazioni come l’argomento, l’autore, la descrizione dell’articolo e altro. Tutto per aiutare Google a capire se quella pagina può essere rilevante per la tua ricerca.
Alcuni esempi di metadati
Vedendo chi utilizza i metadati ti sarai già fatto un’idea del genere di informazioni che contengono. Detto questo, diamo un’occhiata a quali dati possiamo trovare nei diversi file o contenuti digitali che utilizziamo ogni giorno.
Immagini
Quando scatti una foto (o crei un’immagine) con un dispositivo digitale, l’immagine risultante contiene sempre alcuni metadati a riguardo. Anche se alcuni smartphone e macchine fotografiche consentono di disattivare il salvataggio di queste informazioni, ecco solitamente quali sono:
- Nome file
- Impostazioni della fotocamera (apertura diaframma, esposizione…)
- Geolocalizzazione
- Data e ora
Articoli su blog/siti
I blog utlizzano dei campi di metadati standard, a volte mostrati direttamente anche nell’articolo in particolare, a volte disponibili esclusivamente come supporto per i motori di ricerca:
- Autore
- Data di pubblicazione
- Data dell’ultimo aggiornamento
- Titolo
- Tag
- Categorie
- Descrizione/sintesi
- Immagine di anteprima
Documenti di testo
Tutti i programmi per l’elaborazione di testo, come Microsoft Word, Apple Pages e LibreOffice, raccolgono alcuni metadati standard per ciascun documento, consentendo anche all’utente di aggiungere altri campi personalizzati. Eccone alcuni dei più comuni:
- Data e ora della creazione del file
- Titolo
- Azienda
- Numero di pagine
- Numero di parole
- Stato
- Argomento
eBook
Tutti gli eBook (ma se ci pensi anche i libri cartacei), includono una serie di metadati fissi, ovvero:
- Titolo
- Autore
- Informazioni su copyright e casa editrice
- Indice
- Trama/Descrizione
- Numero di pagine
Come influiscono i metadati sulla navigazione online?
Quando ti colleghi a internet, il tuo traffico e le tue comunicazioni passano per diversi server gestiti dal tuo provider di servizi internet (ISP). Questo chiaramente significa che il tuo ISP (come Vodafone, Fastweb, TIM…) ha accesso a praticamente tutte le tue attività online. Quante informazioni possono essere raccolte e come possono essere utilizzate dipende dalle leggi sulla conservazione e l’utilizzo dei dati in vigore nel tuo paese.
A seconda dello stato da cui ti stai collegando a internet quindi, il tuo provider potrebbe raccogliere i seguenti dati:
- Nome, indirizzo, data di nascita e altre informazioni utili sul detentore dell’abbonamento;
- Modalità di comunicazione (social media, messaggi vocali, forum, email e chat);
- Posizione del dispositivo all’inizio e al termine di una comunicazione;
- Informazioni sul destinatario della comunicazione;
- Tipologia di servizio usata per la comunicazione (cavo, ADSL, VoIP, Wi-Fi…)
Se pensi che molte di queste informazioni siano abbastanza invasive e che sono più che sufficienti per profilare completamente un determinato utente, hai ragione. Tranquillo però, a breve ti darò la soluzione!
Perché i metadati sono importanti?
Hai appena visto tutte le tue informazioni personali a cui può accedere il tuo ISP. Sa quali siti visiti, come li hai visitati, quanto tempo ci passi e altro ancora. Queste informazioni, sono più che sufficienti per creare un bel profilo personale.
I metadati, come accennato sopra, sono d’interesse anche per aziende pubblicitarie e enti governativi. Anche se questi dati, come siti e destinatari di email, non sono importanti come i contenuti stessi (come appunto il testo di un’email o di una comunicazione privata), che sono molto più difficili da ottenere, dicono comunque molto su di te. Sulla base di queste informazioni è comunque possibile una profilazione, sia in senso pubblicitario che di sorveglianza.
Come nascondere i metadati con una VPN
Se leggendo questo articolo stai cominciando a preoccuparti (giustamente) della tua privacy online, la prima cosa da fare per risolvere il problema è, come avrai capito, nascondere o comunque proteggere i tuoi metadati. Fortunatamente, puoi farlo facilmente con una VPN no-log.
Le VPN effettuano la crittografia di tutto il tuo traffico online, facendolo passare su server del provider del servizio. Questo significa che, una volta collegato alla tua rete privata virtuale (Virtual Private Network), tutti i dati trasmessi su quel dispositivo saranno protetti da crittografia di livello militare.
Di consenguenza, il tuo ISP non potrà più vedere la tua attività online. Certo, il tuo provider internet può vedere che stai usando una VPN, ma l’accesso a siti, comunicazioni e altro passerà interamente per i server della VPN stessa e tutto il traffico è crittografato, l’ISP non potrà vedere altro.
Quindi, ecco come puoi fare per nascondere i tuoi metadati e altre informazioni in pochi passi:
- Abbonati a una delle migliori VPN del [current_date format=”Y”] (che sono tutte no-log), come PureVPN;
- Scarica e installa l’app della VPN sul tuo dispositivo, sia esso Windows, Mac, Android, iOS o Linux (in realtà sono compatibili persino i router per proteggere tutta la tua rete domestica);
- Apri l’app e collegati a un server VPN;
- Goditi la tua connessione anonima e crittografata!
No-Log VPN: cosa sono?
Quindi, per nascondere i metadati relativi alla tua navigazione, hai bisogno di una VPN. Però, cosa è una VPN “no-log” e perché è così importante?
Come avrai capito, usando una VPN, tutto il tuo traffico, che ora passa tramite i server del tuo ISP, passerà proprio per quelli del tuo provider VPN e verrà anche crittografato. Sarebbe inutile se la tua VPN raccogliesse tutte le tue informazioni di navigazione in dei registri, o log.
Le VPN no-log dunque, sono reti private virtuali che assicurano, nella propria privacy policy e possibilmente anche tramite test indipendenti di terze parti, che non viene salvato alcun dato di navigazione o comunque nessuna informazione che possa essere ricollegata a un utente in particolare.
In questo senso, PureVPN (leggi la recensione completa) è un’ottima scelta, non solo perché dichiara di avere una no-log policy, ma anche perché ha fatto condurre un’ispezione indipendente da terze parti, che hanno assicurato che non è assolutamente possibile risalire a un determinato utente sulla base di quelle poche informazioni relative all’attività degli account raccolte dal provider.
Cosa sono i metadati, che tipi esistono e come sono utilizzati – Conclusioni
Afferrare il concetto dei metadati non è semplicissimo, ma mi auguro che questo articolo ti abbia aiutato.
Questo sistema di “dati che descrivono dati” consente a terze parti di profilare i diversi utenti, senza dover accedere a altre informazioni personali. Per questo è così importante sapere esattamente quanto ti stai esponendo ogni volta che usi internet e, ancora di più, sapere che grazie a una VPN non solo puoi evitare di essere profilato, ma proteggerai anche la tua privacy a tutto tondo.
Che ne pensi di questa guida ai metadati, alle loro diverse tipologie e utilizzi? Commenta qui sotto e condividila con i tuoi amici! Non dimenticarti di iscriverti alla newsletter di Stolas Informatica e di seguirmi su Facebook e Instagram per rimanere sempre aggiornato!
Fonte: Blog PureVPN
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