Il Garante per la protezione dei dati personali ha preso una posizione decisa contro il telemarketing illegale e le violazioni del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Quattro società coinvolte nella promozione di offerte energetiche tramite attività di telemarketing illegale sono state sanzionate con delle multe, ma non solo: le loro banche dati sono state confiscate per garantire la tutela dei dati personali dei cittadini.
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Indagini e violazioni del GDPR
L’indagine è iniziata in seguito a una segnalazione ricevuta dalla Compagnia di Soave, tramite il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza. Il 19 febbraio 2021, due dipendenti delle società Mas s.r.l. e Mas s.r.l.s. sono stati bloccati dalle autorità mentre operavano nel territorio comunale di Soave, nonostante le restrizioni sanitarie in vigore.
Dopo un’attenta attività ispettiva, è emersa una possibile violazione del GDPR. Il Garante della privacy è stato quindi coinvolto per approfondire la questione. È emerso che le due società avevano raccolto i dati dei potenziali clienti senza ottenere un consenso esplicito. Migliaia di utenti sono stati contattati per offerte commerciali relative ad Hera Comm ed Enel Energia. I dati raccolti sono stati condivisi con altre due società: Sesta Impresa e Arnia.
Le società coinvolte nel telemarketing selvaggio inviavano rappresentanti ai potenziali clienti, presentandosi con modulistica contrattuale falsificata di Enel Energia e tesserini di riconoscimento contraffatti. I contratti venivano quindi inseriti nel database delle due aziende senza alcun incarico formale da parte degli interessati.
Sanzioni e confisca delle banche dati
Il Garante della privacy ha preso provvedimenti rigorosi per punire le violazioni commesse dalle società coinvolte nel telemarketing illegale. Le sanzioni amministrative inflitte ammontano a un totale di 1,8 milioni di euro, così suddivise: Mas s.r.l.s. (200.000 euro), Mas s.r.l. (500.000 euro), Sesta Impresa (300.000 euro) e Arnia (800.000 euro).
Inoltre, è stata disposta la confisca delle banche dati, sia in formato digitale che cartaceo, illecitamente acquisite da Mas s.r.l.s. e Arnia. Questa misura mira a proteggere la privacy dei cittadini e garantire la cancellazione dei dati illegalmente ottenuti.
La decisione del Garante della privacy invia un messaggio chiaro alle società che operano nel settore del telemarketing. Il rispetto delle normative sulla protezione dei dati personali è essenziale per tutelare i diritti dei cittadini e preservare la fiducia nella gestione delle informazioni personali.
Multe e confisca banche dati per Telemarketing illegale: Conclusioni
Il telemarketing illegale rappresenta una violazione dei diritti dei cittadini e delle normative sulla privacy. Le sanzioni e la confisca delle banche dati imposte dal Garante della privacy dimostrano l’impegno delle autorità nel contrastare queste pratiche illegali e proteggere i dati personali dei cittadini. È fondamentale che le aziende rispettino il GDPR e adottino pratiche di telemarketing etiche e conformi alla legge per preservare la privacy e la sicurezza dei dati.
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