Con l’obiettivo di ridurre al minimo i rischi legati alla scarsa sicurezza informatica, l’Unione Europea ha costituito nuovi organismi per le certificazioni UE. È il secondo pilastro del Cyber Security Act, regolamento varato lo scorso anno in Commissione per omogeneizzare la sicurezza informatica all’ interno degli stati membri.
La presentazione è avvenuta il 25 Novembre al convegno “Cybersecurity. Le nuove sfide per le imprese che cambiano”, digital event organizzato da Il Sole 24 Ore. Stefano Zanero, Professore Associato del Politecnico di Milano ha espresso la sua fiducia a dicendo che finalmente ora le aziende e i consumatori avranno a disposizione uno strumento per scegliere consapevolmente anche in ambito di sicurezza informatica. Sempre Zanero ha dichiarato che tutto è pronto per la formazione delle commissioni che creeranno i nuovi standard di riferimento per ogni singolo settore informatico.
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Perché una certificazione UE unica
Vivere nell’ UE non significa solamente spostarsi senza passaporto tra gli stati membri, o pagare con la stessa moneta in 27 paesi. L’ obiettivo dell’ Unione Europea è quello di legare i paesi membri non solo da un punto di vista economico-finanziario. I cittadini di ogni stato devono sentirsi prima di tutto cittadini europei. Vivere e lavorare in Italia, in Spagna, in Grecia o in Francia non deve avere differenze. La Commissione Europea e il Parlamento Europeo, i due organi governativi comunitari, servono creare mezzi e strumenti con cui facilitare la realizzazione degli obiettivi comuni. La strada sicuramente è ancora lunga e tortuosa, viste la forte influenza delle differenze culturali presenti tra i paesi, ma la tendenza per il futuro è proprio quella di svecchiare certe vecchie usanze e unificare tutto creando degli standard di riferimento.
Avere dei modelli base da seguire per raggiungere un obiettivo comune può essere un aiuto. Quando si uniscono gli sforzi per arrivare ad un traguardo insieme, lavorando con metodo e sincronia, si abbattono anche le barriere culturali e i confini. Creare standard aiuta a buttare giù i muri. Anche se si tratta di semplici certificazioni UE per la sicurezza informatica.
Le nuove certificazioni UE: I settori coinvolti
Cloud, telecamere di sorveglianza, attrezzature sportive, dispositivi medici, conservazione dei dati, ogni strumento smart avrà il suo protocollo di sicurezza e la sua certificazione UE dedicati. La notizia positiva è che i lavori per l’attuazione di questa nuova misura sono già a buon punto. La prima certificazione UE in arrivo sarà, con tutta probabilità, quella legata al Cloud. Le commissioni per gli altri prodotti e servizi si formeranno in seguito e lavoreranno tutte contemporaneamente e indipendentemente.
L’ ente incaricato di avallare le linee guida sarà ENISA, l’Agenzia dell’ Unione Europea per la sicurezza delle reti e dell’ informazione. Le certificazioni arriveranno dopo la verifica che non siano presenti bias discriminanti e che le linee rappresentino un aiuto concreto per gli acquirenti finali.
Le certificazioni: perché standardizzarle
L’ idea di base è quella di creare un “bollino” europeo unico da applicare ai prodotti informatici, come le fascette per l’efficienza energetica sugli elettrodomestici. L’ obiettivo è quello di rendere obsoleta la frase “sono stati gli hacker”.
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