Sebbene il supporto per Windows 7 da parte di Microsoft sia terminato ufficialmente il 14 gennaio 2020, la sua diffusione è ancora molto alta. Quasi il 21% degli utenti Windows di tutto il mondo è ancora fermo alla versione 7. Per questo, Google ha deciso di prolungare il suo supporto di Chrome per Windows 7 per più mesi di quanto non avesse già preventivato.
Sono passati ormai undici anni dall’esordio del sistema operativo più amato dagli utenti Microsoft, sopravvissuto al suo figlio “venuto male” Windows 8 e al successore, l’8.1. L’abbandono del pulsante Start in virtù di un improbabile avvicinamento al mondo tablet non fu gradito dalla comunità. Così i due successori diretti di Windows 7 fecero un flop clamoroso. Nel 2015, con l’arrivo di Windows 10, tornò anche il pulsante Start, con il menu di avvio in una versione rinnovata. Ma nonostante la nuova grafica accattivante, le nuove funzioni e la possibilità per chi avesse già installata una versione precedente di Windows di scaricare il nuovo sistema operativo gratuitamente, più di un quinto degli utenti è rimasto al 7.
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Windows 7 verso l’addio: la fine del supporto tecnico
Con un annuncio sul sito ufficiale Microsoft, il 14 gennaio 2020 è ufficialmente terminato il supporto per Windows 7. Tale decisione è stata presa da Microsoft per potersi concentrare sul supporto di tecnologie più recenti e di nuove esperienze. Non è una novità che l’azienda interrompa il supporto per un sistema operativo ormai datato. L’8 aprile 2014 chiudeva i battenti il supporto per Windows XP, mentre il 13 luglio 2010 quello per Windows 2000.
Il ciclo di vita di un sistema operativo, quindi, dovrebbe terminare con l’interruzione del supporto da parte della sua casa produttrice. Ma non è stato così per Windows 7
Una persona su 5 usa ancora Windows 7
Secondo i dati di NetMarketShare, il 20,93% di chi ha un laptop o un PC desktop usa ancora Windows 7. Tale percentuale è dovuta sicuramente all’ elevata stabilità del sistema operativo, ma anche all’ insuccesso del suo successore Windows 8 e alla “toppa” chiamata 8.1, che forse è stata anche peggio.
L’interruzione del supporto da parte di Microsoft porta spesso i produttori di software a interrompere a loro volta il supporto per le versioni dei propri prodotti legate al sistema operativo “morente”. Ma una percentuale così alta di fedelissimi di Windows 7 ha fatto alzare le antenne a Google, che è titolare di Chrome. Il popolare browser a quattro colori è uno dei più utilizzati al mondo e quindi anche da gran parte di quel quasi 21% di utenti.
La decisione di Google: supporto di Windows 7 per Chrome fino al 2022
Finora la data di fine supporto per Chrome per gli utenti Windows 7 era fissata al 15 luglio 2021. Ma Google ha deciso di prorogare il tutto al 15 gennaio 2022, sei mesi in più. Fino ad allora “i fedelissimi del 7” continueranno a ricevere patch e aggiornamenti dalla compagnia di Mountain View.
La scelta è stata motivata dal fatto che molti, soprattutto in campo enterprise, stanno ritardando la migrazione a sistemi più recenti, come Windows 10 (o Window 8,1). Max Christoff, Engineering Director di Google assegnato ora a Chrome ha affermato che sebbene quest’ultimo anno abbia visto crescere gli investimenti in campo tecnologico, per potenziare lo smart working durante la pandemia, per molte aziende le cose non sono andate così. Molti anziché investire hanno ridotto i costi aziendali e quindi non hanno avuto la possibilità di pianificare una migrazione di sistema operativo.
Così, mentre il 78% delle compagnie che usano Windows ha già migrato i propri computer a Windows 10, il rimanente 22% è rimasto ancora a Windows 7, con solo l’1% in fase di pianificazione, lasciando un 21% di aziende ancora “in mano” a Windows 7.
Sulla base di tale scenario, siamo sicuri che Google non sarà l’unica compagnia a ritardare la terminazione del supporto verso Windows 10.
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