È iniziata su Facebook USA la sperimentazione per le etichette per le pagine satiriche. Quante volte abbiamo visto persone tra i nostri contatti ricondividere notizie di pagine satiriche, pensando fossero vere? Molte volte si è trattato di uno scherzo, ovviamente. Ma abbiamo anche assistito a impietosi spettacoli in cui politici di rilievo ricondividevano indignati le news dalla pagina del Comune di Bugliano. Questo cosa vuol dire? Che forse il problema della condivisione d’impulso, con relativo commento, non è una cosa da sottovalutare.
Molte volte ciò accade perché non si ha l’abitudine di leggere a fondo l’articolo, o controllarne la fonte. Spesso ci si ferma al titolo, o alle prime tre righe della descrizione di Facebook. Ovviamente chi produce queste “fake news”, lo fa solo a scopi satirici. Siti come Lercio, Comune di Bugliano e altri, con le loro relative pagine Social, esistono per puro spirito di intrattenimento.
Spesso però, le persone non sono capaci di distinguere una notizia vera da una creata appositamente per far ridere. L’analfabetismo funzionale include anche questo. Persone con pregiudizi su un determinato argomento, che non si pongono il problema di verificare quello che leggono, a volte vengono accecate dalla rabbia al solo leggere una parola “incriminata”. Visto che ancora non esistono etichette per le pagine ufficiali o satiriche, il problema diventa più grande.
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Analfabetismo funzionale sui Social: la piaga del terzo millennio
All’analfabeta funzionale basta leggere un termine tra quelli presenti nella sua lista di “parole cattive” per scatenare l’inferno. E così nascono lunghissimi flame, a volte alimentati anche da chi ha capito il vero senso dell’articolo, ma vuole tenere il gioco in piedi per farsi due risate. Ma anche questo comportamento apparentemente innocuo può essere rischioso. L’analfabetismo funzionale, l’ignoranza, il complottismo, sono tutte cose che vanno a braccetto con la cattiveria e la rabbia sociale.
Spesso, omettere un particolare come “è solo uno scherzo” può causare violenze, anche non verbali, tra gli utenti interessati. E ci ritroviamo magari con movimenti criminali di stampo neofascista che si radunano in piazza a manifestare contro il nulla. Quindi vengono allertate le forze dell’ordine, che sono costrette a scendere in campo, togliendo risorse preziose.
Per questo motivo, Facebook ha deciso di inserire una sorta di disclaimer a ogni condivisione di un articolo satirico. Proprio come avviene per le notizie relative al Covid-19. Partendo dagli USA, ma con lo scopo di raggiungere tutto il mondo, Facebook quindi inizierà a indicare con diverse etichette se le pagine che stanno condividendo le notizie sono pagine ufficiali, pagine fan o satiriche. Appena sotto al nome comparirà l’etichetta. Ecco quindi che vedremo “Public Official”, “Fan Page” o “Satire Page”. Cioè “Ufficiale Pubblica”, “Pagina Fan” o “Pagina Satirica”. Speriamo che arrivi presto anche in Italia.
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