Il fenomeno delle criptovalute sta vedendo un consolidamento sempre più massiccio nella nostra vita quotidiana. Sebbene queste risorse abbiano fatto la propria comparsa piuttosto di recente, la loro crescita è stata rapida e inaspettata al punto che, in meno di 15 anni dalla sua nascita, molti governi hanno dovuto affrontare la questione e hanno dovuto cercare metodi per regolamentare questo mercato decentralizzato. Tutto ciò è avvenuto proprio perché il fascino delle nuove monete digitali è stato immediato e in esso piccoli e grandi investitori hanno visto un enorme potenziale.
Altri articoli che potrebbero interessarti:
- Le migliori VPN del [current_date]: le più veloci, sicure e performanti
- La polizia può rintracciare le tue attività online con una VPN?
- Come funziona una VPN? La guida completa
Dal momento che non vi sono state fino a oggi regolamentazioni governative, il mercato delle crypto finora è vissuto in una sorta di limbo, e tutti quindi hanno potuto approfittare della cosa, riuscendo a ottenere ampi margini di profitto. Ma, visto l’enorme hype che esse hanno suscitato negli investitori, anche i governi hanno cominciato a guardare a questo fenomeno con occhi diversi e stanno provando a dare una regolamentazione a esso, come ad esempio il governo italiano che nella Legge di Bilancio 2022 ha provato a creare un sistema tributario adeguato a queste entrate.
Di conseguenza, alcuni pensano che in virtù delle nuove leggi emanate dal governo in merito alle criptovalute, la crescita dei portafogli digitali potrebbe subire delle limitazioni. Probabilmente, chi ha cominciato a investire fin da subito in questo mercato decentralizzato, ha avuto l’opportunità di potersi muovere senza alcuna forma di limitazione e senza dover rendere conto a nessuno dei propri introiti. Ora che anche il governo ha cominciato a studiare, comprendere e legiferare in merito alle cripto, ci si potrebbe sentire meno motivati a continuare la propria attività di trading.
In realtà, non ci si poteva aspettare altro visto che ormai il fenomeno si è stabilizzato e anche molte piattaforme hanno cominciato ad accettare le cripto come metodo di pagamento. Ormai le valute digitali sono sulla bocca di tutti e la percentuale di persone che le posseggono è molto alta e continua a salire.
Piattaforme che accettano criptovalute come metodo di pagamento – I casinò online
Sono molte le piattaforme che si stanno adeguando ai nuovi asset digitali, e, ad esempio, sono nati molti casinò che accettano Skrill come forma di pagamento. I casinò online hanno cominciato ad avere enorme successo per molte ragioni, al punto che molti giocatori li preferiscono ai casinò fisici, per la comodità e i vantaggi associati ad essi.
In prima battuta, perché permettono ai giocatori di poter variare tra una vastissima quantità di giochi senza doversi spostare da casa. In seconda battuta, perché offrono speciali offerte ai giocatori, come ad esempio bonus di benvenuto, giri gratis, bonus di deposito e tanto altro, il che rende più piacevole l’esperienza di gioco. Infine, perché offrono tante soluzioni di pagamento, dal bonifico bancario fino ai pagamenti con criptovalute.
La regolamentazione delle criptovalute nel dettaglio – Legge di Bilancio 2022
È proprio a partire da quest’anno che il mercato decentralizzato delle criptovalute ha cominciato a essere regolamentato. Il governo Meloni, attraverso la Legge di Bilancio di fine anno scorso, infatti, ha emanato le prime leggi atte a permettere ai cittadini di dichiarare i propri possedimenti in criptovalute, come si può leggere sulla Gazzetta Ufficiale.Da quest’anno, infatti, i redditi in criptovalute sono tassati al 26% rispetto alle plusvalenze, ma solo se superano la soglia dei 2.000€.
Anche se apparentemente sembra tutto chiaro, è difficile capire in che modo si possa calcolare la plusvalenza, dal momento che il mercato decentralizzato delle criptovalute è soggetto ad alta volatilità, il che non permette di ricostruire l’evoluzione precisa degli investimenti. In parole povere, non è facile capire a quanto un asset digitale è stato acquistato e quanto poi si è ricavato dal trading.
Per ovviare a questo problema, quindi, nella legge di Bilancio, al comma 133, si può leggere che, nei casi in cui non è possibile risalire correttamente ai dati precisi per calcolare la plusvalenza, come ad esempio per investimenti avvenuti in passato quando ancora non vi era alcuna regolamentazione. I valori da tenere come riferimento sono quelli del 1° gennaio 2023 e la tassazione in questi casi è abbassata al 14%.
La regolamentazione frenerà la crescita dei portafogli digitali?
Come già detto, molti investitori che prima avevano campo libero in questo mercato decentralizzato, ora sono costretti a dichiarare gli introiti e quindi i margini di profitto automaticamente si abbassano. Una regolamentazione in merito a questo mercato era necessaria da parte del governo italiano. I dati stimati al 31 dicembre del 2021 dicono che l’ammontare degli investimenti e delle attività attraverso i portafogli digitali era pari a 90 miliardi, una cifra che non poteva essere più sottovalutata da parte del governo.
La crescita finora è stata esponenziale, e non crediamo che i numeri visti negli ultimi anni si possano ripetere, però allo stesso modo, riteniamo che dopo una prima fase di boom, sia normale che adesso il mercato si assesti. Inoltre, seppur la crescita possa effettivamente rallentare, riteniamo che, nel momento in cui anche piattaforme grandi come Amazon cominceranno ad accettare pagamenti in criptovalute, la crescita riprenderà.
E tu cosa ne pensi della regolamentazione sulle criptovalute in Italia? Commenta qui sotto e condividi questo articolo con i tuoi amici! Non dimenticarti di iscriverti alla newsletter di Stolas Informatica e di seguirci su Facebook, Instagram e Telegram per rimanere sempre aggiornato!
Caricamento...