Nel mondo digitale, qualsiasi cosa è un dato. Al giorno d’oggi, anche una cosa apparentemente innocua come ascoltare musica può avere un impatto sulla tua privacy. Ed essendo una delle piattaforme di streaming musicale più popolari al mondo, in questo senso nessuno ha un impatto maggiore di Spotify. Tuttavia, è possibile utilizzare Spotify senza dover sacrificare del tutto la propria privacy. Uno dei modi migliori per farlo è proprio avviando una sessione privata di Spotify. Ma cosa è esattamente la sessione privata di Spotify e come puoi avviarla? Continua a leggere per scoprire tutto quello che c’è da sapere!
Altri articoli che potrebbero interessarti:
- VPN: tutto quello che devi sapere
- Allarme sicurezza Spotify: rubati i dati di 350 mila utenti
- Spotify non suona? Prova queste 10 soluzioni!
Raccolta dei dati Spotify
Prima di entrare nel dettaglio delle sessioni private di Spotify, è il caso di capire come funziona Spotify.
Spotify infatti non è solo un lettore musicale, ma funziona anche come social network e canale pubblicitario. La piattaforma raccoglie molti dati sui suoi utenti, tra cui le abitudini di ascolto e la loro posizione. Questi dati si aggiungono a quelli che fornisci intenzionalmente al momento dell’iscrizione, come il tuo nome, e-mail, dati di fatturazione, ecc. In sostanza quindi, Spotify tiene traccia di tutto ciò che fa l’utente mentre lo utilizza. Cosa cerchi, quali canzoni riproduci, quali salti, quando metti in pausa: Spotify controlla tutto.
Se vediamo l’informativa sulla privacy di Spotify, troviamo una quantità di dati raccolti veramente significativa. Infatti, in totale, Spotify raccoglie più di 100 miliardi di dati dai suoi utenti al giorno. Spotify suddivide la raccolta di questi dati in quattro categorie: dati di utilizzo, dati tecnici, dati di localizzazione generali (non precisi) e dati dei sensori dei dispositivi.
Dati di utilizzo
Dati personali che ti riguardano raccolti e trattati durante l’accesso al Servizio Spotify o l’utilizzo dello stesso. Questi includono:
- Informazioni sulla tua Opzione di servizio Spotify (tipo di account)
- Le azioni eseguite nell’ambito del Servizio Spotify (comprese data e ora), ad esempio:
- Ricerche effettuate
- Cronologia di ascolto
- Playlist create
- La tua libreria
- Cronologia di navigazione
- Impostazioni dell’account
- Interazioni con altri utenti Spotify
- Utilizzo di applicazioni, dispositivi e servizi di terze parti in relazione al Servizio Spotify
- Inferenze (ovvero, conclusioni tratte da Spotify) sui tuoi interessi e preferenze in base al tuo utilizzo del Servizio Spotify
- Contenuti da te forniti in caso di partecipazione alle promozioni di Spotify, ad esempio concorsi o giochi a premio
- Contenuti da te pubblicati in qualsiasi parte del Servizio Spotify, ad esempio: immagini, audio, testo, titoli, descrizioni, comunicazioni e altri tipi di contenuto
Dati tecnici
Mentre i dati di utilizzo riguardano il “come”, i dati tecnici riguardano il “cosa”, ovvero il dispositivo, il sistema operativo, il browser e altro ancora. Questi dati includono:
- Informazioni sull’URL
- Identificatori online, ad esempio dati dei cookie e indirizzi IP
- Informazioni sui dispositivi che utilizzi, ad esempio:
- ID dei dispositivi
- Tipo di connessione di rete (ad esempio, Wi-Fi, 4G, LTE, Bluetooth)
- Fornitore
- Prestazioni di rete e dei dispositivi
- Tipo di browser
- Lingua
- Informazioni che consentono la gestione dei diritti digitali
- Sistema operativo
- Versione dell’applicazione Spotify
- Informazioni che consentono a Spotify di scoprire dispositivi e applicazioni di terze parti e di collegarsi agli stessi. Esempi di tali informazioni comprendono il nome, gli identificatori, la marca e la versione del dispositivo. Esempi di dispositivi e applicazioni di terze parti sono:
- Dispositivi sulla tua rete Wi-Fi (ad esempio, altoparlanti) in grado di collegarsi al Servizio Spotify
- Dispositivi messi a disposizione dal tuo sistema operativo in caso di connessione via Bluetooth, plugin e installazione
- Applicazioni partner di Spotify per stabilire se l’applicazione sia installata sul tuo dispositivo
Dati generali (non precisi) sulla posizione
Passiamo al “dove”. Spotify infatti può utilizzare i dati tecnici raccolti, come l’indirizzo IP e le impostazioni della lingua dell’utente, per:
- Determinare il paese, la regione e/o lo stato di provenienza dell’utente
- Soddisfare i requisiti di licenza geografica e di copyright
- Proporre contenuti e annunci pubblicitari rilevanti per te sulla base della tua posizione geografica
Dati del sensore del dispositivo
Infine, troviamo i dati dei sensori del dispositivo. Si tratta di una delle categorie di dati più particolari; comprende “dati di sensori mobili generati dal movimento o dall’orientamento” come l’accelerometro o il giroscopio.
Nella sua Informativa sulla privacy, Spotify non è del tutto chiaro sullo scopo di questa raccolta di dati. In sostanza però, è un modo per fare inferenze sull’attività svolta dall’utente durante l’ascolto, come guidare o correre.
Che cos’è una sessione privata di Spotify?
Per alimentare il proprio sistema pubblicitario e rendere il servizio più coinvolgente per prolungarne l’uso, Spotify raccoglie (e condivide) una miriade di dati. Inoltre, per impostazione predefinita, gli artisti, le canzoni e gli album che ascolti, così come le playlist che crei, sono tutti dati pubblici: chiunque ti segua sulla piattaforma può vederli. Quindi, hai presente quella canzone che continui ad ascoltare di nascosto? Probabilmente lo sanno tutti!
Per ovviare a questo problema, però, puoi avviare una sessione privata di Spotify. Le sessioni private di Spotify impediscono agli altri utenti di vedere la tua attività di riproduzione e limitano la raccolta dei dati che Spotify usa per gestire i suoi algoritmi dei suggerimenti. In pratica, funziona un po’ come la modalità in incognito del browser. Pur non essendo una soluzione perfetta e non impedendo a Spotify di raccogliere dati, contribuisce a creare un’esperienza più privata.
Come avviare una sessione privata di Spotify
Fortunatamente, avviare una sessione privata di Spotify è veramente facile. Ecco cosa devi fare:
Come avviare una sessione privata di Spotify su smartphone/tablet
- Apri l’app Spotify;
- Vai a Home;
- Apri le Impostazioni;
- Tocca Social e quindi attiva Sessione privata.
Come avviare una sessione privata di Spotify su desktop
- Apri l’app Spotify;
- Clicca sulla freccia a discesa accanto al nome del tuo profilo;
- Clicca su “Sessione privata“;
- Una volta attivata, a sinistra della foto del profilo e del nome comparirà un lucchetto.
Come ottimizzare ulteriormente le impostazioni della privacy di Spotify
Poiché Spotify è molto interessato ai tuoi dati, le sessioni private terminano automaticamente a ogni riavvio di Spotify o dopo un lungo periodo di inattività. Ma c’è un modo per aggirare questo ostacolo.
Le seguenti guide, indicano come puoi attivare le Sessioni private permanenti e limitare ulteriormente la raccolta dei dati di Spotify.
Come ottimizzare le impostazioni sulla privacy di Spotify su smartphone/tablet
- Apri l’app Spotify;
- Vai a Home;
- Apri le Impostazioni;
- Tocca Social;
- Attiva “Sessione privata“;
- Disattiva “Attività di ascolto” e “Artisti riprodotti di recente“.
Come ottimizzare le impostazioni della privacy di Spotify su desktop
- Apri l’app Spotify;
- Clicca sulla freccia a discesa accanto al nome del profilo;
- Vai alle “Impostazioni“;
- Scorri fino a “Social“;
- Assicurati che l’impostazione “Connetti con Facebook” sia disattivata;
- Disattiva “Rendi pubbliche le mie nuove playlist“, “Condividi la mia attività di ascolto su Spotify” e “Mostra i miei artisti ascoltati di recente sul mio profilo pubblico“;
- Attiva “Avvia una sessione privata per ascoltare in modo anonimo“.
Migliora la tua privacy su Spotify una VPN
Ottimizzare le impostazioni di privacy di Spotify è importante, ma non è la fine del tuo percorso verso una migliore privacy online. Per fortuna però, con una VPN potrai aumentare significativamente la tua privacy, sia su Spotify, sia altrove.
Le VPN, acronimo di Virtual Private Network, proteggono la tua connessione online tramite la crittografia. Si tratta di una caratteristica particolarmente importante quando ti colleghi a reti pubbliche, come gli hotspot Wi-Fi gratuiti. Infatti, queste reti non sono affatto sicure, proprio perché chiunque abbia accesso alla rete può provare a spiare le tue attività. Con la VPN attiva, invece, potrai accedere agli hotspot in sicurezza, proteggendo il tuo traffico da occhi indiscreti.
La VPN è utile anche per l’utilizzo di Spotify, perché consente di cambiare il proprio indirizzo IP, mascherandolo con l’indirizzo IP del server VPN a cui sei collegato. Questo limita i dati sulla tua geolocalizzazione che Spotify può raccogliere e condividere con terzi. Non solo, ma risultando connesso da un altro paese, potrai anche accedere a brani non disponibili nel tuo paese di appartenenza. Hai presente quelle canzoni che sono visibili nell’app ma non riproducibili?
Cerchi la migliore VPN? Allora prova Surfshark (leggi la recensione), l’abbonamento parte da solo € 2,09 al mese!
Cosa ne pensi della sessione privata di Spotify? La userai o la usi già da un po’? Commenta qui sotto e condividi questo articolo con i tuoi amici! Non dimenticarti di iscriverti alla newsletter di Stolas Informatica e di seguirci su Facebook, Instagram e Telegram per rimanere sempre aggiornato.
Caricamento...